Nuove forme associative: bandi pubblici aperti agli avvocati

Società, consorzi, associazioni e reti: sono i nuovi o rinnovati strumenti associativi aprono le possibilità per i professionisti di partecipare ai bandi pubblici.
Dal 14 giugno 2017 con l’art. 12 legge 81/2017 (c.d. Jobs Act Autonomi) è avvenuta una piccola rivoluzione nelle professioni autonome, compresa l’avvocatura, nella direzione di una esercizio sempre più in chiave associativa delle medesime professioni.
In particolare l’art. 12 (“Informazioni e accesso agli appalti pubblici  e ai bandi per l’assegnazione di incarichi   e appalti privati”) dispone che:
 “Al fine di consentire la partecipazione ai  bandi e concorrere all’assegnazione di incarichi e appalti privati, e’  riconosciuta  ai soggetti che svolgono attività professionale,  a  prescindere  dalla forma giuridica rivestita, la possibilità:
    a) di costituire reti di esercenti la  professione  e  consentire agli stessi di partecipare alle reti di imprese,  in  forma  di  reti miste,  di  cui  all’articolo  3,  commi  4-ter   e   seguenti,   del decreto-legge 10 febbraio 2009, n. 5, convertito, con  modificazioni, dalla  legge  9  aprile  2009,  n.  33,  con  accesso  alle  relative provvidenze in materia;
    b) di costituire consorzi stabili professionali;
    c) di costituire associazioni temporanee  professionali,  secondo la disciplina prevista dall’articolo 48 del  decreto  legislativo 18 aprile 2016, n. 50, in quanto compatibile.”
In sostanza, i consorzi, le reti e le associazioni professionali si uniscono alle società di avvocati, di cui alla recente legge sulla concorrenza (legge 124/2017, che all’art. 1 comma 141 prevede la possibilità di costituire società di capitali, cooperative e società di persone per l’esercizio della professione) per dare ai professionisti degli strumenti nuovi e adatti ai tempi che cambiano, e in particolare allo scopo di partecipare a quelle procedure pubbliche prima riservate alle sole imprese.
Tra le forme associative previsti dal legislatore, le reti, in particolare, sembrano lo strumento più adatto ai piccoli studi e ai singoli professionisti, in quanto di regola non danno vita a un soggetto giuridico autonomo rispetto ai singoli partecipanti, permettendo loro di aumentare comunque la competitività mediante un istituto giuridico dotato di una certa stabilità e durata.